Nokia ha recentemente chiarito la vicenda relativa alla dichiarazioni contenute in un documento inviato al governo indiano nel mese di giugno e recentemente passate agli onori della cronaca, dopo essere state rese pubbliche. Come riportato nella giornata di ieri, nella nota inviata al governo indiano nei mesi scorsi, Nokia definiva il mercato indiano come quello meno divenuto "immediatamente meno favorevole" per l'attività di impresa e auspicava un intervento del governo locale per migliorare tale percezione. Il giudizio di Nokia era fortemente condizionato dalla vicenda relativa all'onerosa sanzione per eveasione fiscale che le era stata comminata dalle autorità indiane nel corso del 2013.

La realtà descritta dai recenti report, che facevano riferimento anche alla possibile decisione di Nokia di interrompere la produzione di terminali in India, evidentemente, era solo una parte della storia, considerato che si basava su documenti e dichiarazioni risalenti al mese di giugno. Nokia è intervenuta venerdì scorso per chiarire la vicenda sottolineando che non esiste, al momento, alcun progetto per la chiusura dello stabilimento di Chennay, una delle più importanti unità produttive di Nokia. Al tempo stesso l'azienda finlandese definisce il dialogo con il governo indiano,  portato avanti nel corso dell'estate, come "costruttivo e produttivo" ed aggiunge che "entrambe le parti hanno lavorato con un spirito di vera cooperazione".

Non sono stati diffusi  ulteriori dettagli sulle eventuali misure che il governo indiano adotterà in concreto per creare un mercato più favorevole per Nokia e, verosimilmente, per le altre grandi imprese estere che hanno scelto di produrre direttamente in India. Il tenore letterale delle recenti dichiarazioni di Nokia appare in ogni caso rassicurante e conferma che la tensione tra l'azienda e le autorità indiana sembra essersi allentata. Una notizia positiva considerata la grande importanza che riveste il mercato indiano per Nokia.

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